Caro Babbo Natale,
non sono una persona perfetta, tu lo sai bene.
Ho mille difetti e, forse, pochi pregi. Però, sai, cerco sempre di comportarmi correttamente ed educatamente. Ci provo, ma non sempre ci riesco. So che sarebbe opportuno che fossimo tutti più pazienti, disposti ed aperti al dialogo. So che, per ottenere anche piccole soddisfazioni, bisogna lottare. So anche che l’essere umano non è infallibile, anzi. Però, caro Babbo Natale, io ancora oggi mi chiedo perché per molti le regole siano diverse. Perché alcuni hanno la “fortuna” di trovare “la pappa pronta”? Perché io per ogni singola, minima e desiderata soddisfazione, devo aspettare, aspettare e aspettare? Ho tanti sogni, caro Babbo Natale, che non si realizzano da soli. Vorrei iniziare a progettare per il mio futuro. Molte ragazze della mia età non ci pensano ancora, ma io sì. Ogni singolo giorno penso a come vorrei che fosse la mia vita ed, ogni singolo giorno, mi ritrovo a lottare contro quella che è la mia vita. Forse ho sogni troppo ambiziosi. Una botteghina d’artigianato tutta mia? Forse è troppo... Forse dovrei puntare ad una meta più raggiungibile. Forse sperare di vivere in montagna e di avere una casettina tutta mia è esagerato. Forse i miei sogni mi stanno allontanando troppo dalla realtà. Certo, la “realtà”: un fardello che pesa sulla testa di tutti. Un “fardello”, perché quella di oggi offre ben poche speranze a chi sogna un futuro. Sai cosa temo, Babbo Natale? Temo che, per poter realizzare i miei sogni (o almeno provarci), dovrò lasciare casa mia. Sì, lo so, sembra una cosa ovvia, ma mi riferisco a “casa” in senso lato. Il mio pensiero non va alle quattro mura domestiche, ma a tutto il territorio che le circonda. Perché per ottenere qualcosa per me, devo pensare di cambiare paese? Amo l’Italia, un po’ meno molti italiani, ma questa è casa mia. Non vorrei dover andarmene, ma questa “realtà” di cui parlavo prima, sembra spingermi verso un futuro sempre più incerto, insicuro, cupo, non mio.
Felicità e serenità sono i doni più richiesti a Natale. Pensa a quanto sarebbe bello non dover aver bisogno di domandarle!
Immagina un mondo in cui regnano sovrane. Sarebbe bello, non trovi? In fondo temo che, noi umani, non saremmo contenti lo stesso, ahinoi…
Perdona lo sfogo.
Ti prego, pensa a chi sta peggio di me, ce ne sono a miliardi, io so di essere fortunata. Per favore però, sono umana, forse un po’ egoista ed egocentrica, per questo ti chiedo, se trovi il tempo, dedica un pensierino anche a me…
Mi capita spesso di pensare a quanto sarebbe bello se esistesse davvero un uomo barbuto, paffuto, vecchio e saggio come te. Purtroppo però, questa è la “realtà” e tutti sappiamo che ha ben pochi lati in comune con i sogni.
Grazie comunque.
P.S.
Se, per magia, tu esistessi davvero, ricordati che sono ancora arrabbiata con te per Martina Cuoricina. Non è bello deludere per anni una bambina, sai?